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bbiamo rivolto domande ad alcune donne sul ruolo femminile in passato e sulla violenza attuale contro questo genere. La prima intervistata ci ha fornito notizie riferitele dalla madre, negli anni della II Guerra Mondiale. “Le donne venivano chiamate ‘angeli del focolare’, perché badavano alla casa, ai figli e cucinavano, lavavano, pulivano. I genitori, per garantire una posizione alle figlie giovani, dovevano assicurare una ‘dote’ per il loro futuro, se si fossero sposate. Durante la guerra, poi, le donne parteciparono personalmente, per trasportare le armi, nascondere i fuggitivi, aiutare i partigiani, curare i feriti”. Una mamma, infermiera nell’Ospedale Maggiore, sulla violenza alle donne ha affermato: “La lotta per il rispetto dei diritti delle donne deve essere quotidiana, ma dove sono leggi precise che le proteggano e che puniscano i violenti? Noi non godiamo di pari diritti con gli uomini”. La commessa in un negozio di moda ci ha detto convinta: “Nelle famiglie c’è molta disparità: a noi spetterebbe solo il lavoro domestico! A causa della maternità, inoltre, si può perdere il lavoro o, se si rientra, si viene penalizzate con ruoli minori”. Un’avvocatessa, che tratta casi di femminicidio, ha testimoniato: “Nella mia professione ho sempre cercato di difendere i diritti delle donne, ma penso che, finché l’uomo non capirà che sono persone da rispettare, sarà sempre violento”. Noi ragazzi auguriamo a tutte le donne che siano coraggiose e pazienti, ma rispettate, amate, valorizzate per ciò che sono e che fanno. Ogni donna è preziosa e irripetibile.
Fonte www.ilrestodelcarlino.it