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Vitamina D e fertilità: qual è il legame?

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Diversi studi scientifici dimostrano il forte legame tra vitamina D e fertilità: contiene del nutrienti essenziali per la salute riproduttiva

Il legame tra vitamina D e fertilità

Avere un corpo sano permette di raggiungere gli obiettivi della vita con più facilità. Per far sì che lo sia, occorre seguire buone abitudini, tra cui l’assunzione di un’adeguata quantità di nutrienti. Alcuni di questi si trovano nella vitamina D, che permette e regola il funzionamento di molto cellule. Non sorprende sapere, quindi, che diversi studi scientifici hanno mostrato un legame tra vitamina D e fertilità.

Vitamina D e fertilità femminile

Il ruolo della vitamina D nella nostra vita è fondamentale: chiamata anche vitamina del sole, favorisce l’assorbimento di calcio e di fosforo nell’intestino, aiuta anche il corretto funzionamento del metabolismo osseo, agisce su altri organi per controllare le infiammazioni, il sistema cardiovascolare, il cervello, il pancreas e il persino sistema riproduttivo.

Sembra evidente, quindi, che esista un legame tra vitamina D e fertilità e anzi, a dimostrarlo sono stati numerosi studi. Per esempio, un’esperimento pubblicato sulla rivista Nutrients ha mostrato che l’insufficienza di vitamina D porta a maggiore incidenza dell’infertilità. Si ipotizza che la cui causa possa essere ambientale.

In un altro studio, pubblicato invece su J Obstet Gynaecol India, si può leggere che a incidere sono anche l’inquinamento e la religione (come nel caso delle donne che indossano vestiti che coprono la quasi totalità del corpo, e quindi mai esposte al sole che fornisce vitamina D).

Vitamina D e PMA

Vitamina D e fertilità sembrerebbero legate anche per quanto riguarda la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). A dimostralo è uno studio condotto dall’Università di Göteborg e riportato da Androkonos. L’obiettivo era valutare la prevalenza e i determinanti dell’insufficienza di vitamina D tra le donne sottoposte a trattamento di fecondazione in vitro.

La ricerca è stata effettuata su un campione composto da 265 donne in attesa di fecondazione in vitro/iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi tra settembre 2020 e agosto 2021.

E quel che è merso è che il 27% delle donne che presentava un’insufficienza di vitamina D erano associate a una maggiore durata dell’infertilità.

Ma non solo, perché le donne che non facevano uso di integratori di vitamina D avevano persino maggiori probabilità di avere insufficienza rispetto a coloro che utilizzavano di integratori. Contemporaneamente, le donne che evitavano l’esposizione al sole avevano maggiori probabilità di insufficienza rispetto a chi invece non lo faceva.

Si può quindi concludere che le donne con infertilità delle latitudini settentrionali e quelle provenienti da paesi non nordici che evitano l’esposizione al sole e non assumono integratori vitaminici hanno una maggiore prevalenza di insufficienza vitamina D, insieme a una durata dell’infertilità più lunga.

Come assumere vitamina D

Sembra piuttosto chiaro, quindi, che esista un legame tra Vitamina D e fertilità, ma come si fa ad assumerla? La fornitrice per eccellenza è senza ombra di dubbio la luce solare: bastano 30 minuti al giorno di passeggiate all’aria aperta. È bene sapere, tuttavia, che l”inquinamento dell’aria potrebbe bloccare i raggi UVB del sole, inibendo la possibilità di produrre vitamina D. Ciò vuol dire, quindi, che le passeggiate più fruttuose sono quelle fatte in montagna o in collina.

Molto utile è anche l’alimentazione, anche se in caso di insufficienza è sempre opportuno assumere un integratore specifico. Alcuni dei cibi più ricchi di vitamina D sono:

  • pesci grassi: come salmone, sardine e sgombro;
  • uova;
  • latte;
  • funghi;
  • verdure con foglie verdi: tra cui spinaci, erbette e bietole.

Infine, si consiglia di scegliere indumenti che lascino scoperti il viso, le mani e le braccia, ma senza dimenticare di usare le creme che proteggono dal sole.