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Infertilità: ipotiroidismo e tiroidite nemici della gravidanza, ma non imbattibili

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In Italia il 15% delle coppie che desidera mettere al mondo un figlio incontra uno o più ostacoli legati all’infertilità, che può dipendere in ugual misura sia dalla donna che dall’uomo. Tra le cause di infertilità femminile, oltre all’età materna talvolta troppo avanzata, ci sono numerose malattie, molte delle quali prevenibili e facilmente curabili, soprattutto se affrontate tempestivamente. Tra queste spiccano le patologie della tiroide, uno degli argomenti al centro del Thyroid Update 2022, una due giorni dedicata alle patologie della tiroide, dalla diagnosi ai trattamenti promossa dall’Ame, l’Associazione Medici Endocrinologi.

Tiroide e infertilità: le principali patologie

«L’ipotiroidismo è, senza dubbio, una frequente causa di infertilità – spiega ai microfoni di Sanità Informazione, Roberto Negro, esperto AME di tiroide e fertilità -. Più la patologia è grave e minori saranno le possibilità di una donna di rimanere incinta in modo naturale, senza prima sottoporsi ai trattamenti più adeguati al caso specifico». Una seconda possibile causa di infertilità, sempre restando nell’ambito dei disturbi tiroidei, è la tiroidite cronica autoimmune. «Nota anche come tiroidite di Hashimoto, la tiroidite cronica autoimmune – dice lo specialista – è dovuta ad un’alterazione del sistema immunitario. L’organismo di chi ne è affetto produce degli auto-anticorpi che colpiscono alcuni costituenti delle cellule tiroidee. Che sia per una predisposizione genetica individuale, poiché le tiroiditi autoimmuni compaiono spesso in soggetti che hanno familiari con la stessa patologia, o dovuta ad altri fattori ambientali, ancora non totalmente noti, questo attacco auto-immune si presenta come una condizione cronica».

I sintomi invisibili

Le patologie della tiroide sono generalmente molto diffuse. «Colpiscono fino al 10% della popolazione femminile in età fertile ed quindi è importante che chiunque desideri una gravidanza concepita spontaneamente, piuttosto che tramite fecondazione assistita, abbia conoscenza di qual è la funzione della sua tiroide». Soprattutto, mai illudersi che all’assenza di disturbi corrisponda anche un’assenza di patologia: «Non ci sono sintomi caratteristici che possano mettere in allarme ed indurre una persona a rivolgersi ad uno specialista – sottolinea Negro -. Spesso, le disfunzioni della tiroide possono essere molto lievi, cosiddette subcliniche. È il caso, ad esempio, delle donne portatrici di tiroidite cronica autoimmune: la funziona della tiroide appare regolare, ma l’organismo produce ugualmente autoanticorpi tiroide».

Funzionalità tiroide: ecco gli esami a cui sottoporsi

Per accertare che la propria tiroide funzioni nel modo adeguato è sufficiente un prelievo di sangue. «Sono sostanzialmente due i valori da esaminare: il TSH, ovvero l’ormone che regola la funzione della tiroide, e gli anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO). Se il TSH è nella norma vuol dire che la tiroide funziona regolarmente, se al di sopra della norma, invece, significa che la tiroide funziona poco e che la paziente è affetta da ipotiroidismo. La presenza di anticorpi anti-perossidasi, invece, sono sintomatici di una forma di malattia autoimmune».

Le terapie

Per la cura delle patologie della tiroide non ci sono farmaci “innovativi”, ma i “vecchi” rimedi sono di sicura efficacia. «La regola numero uno è sottoporsi a controlli regolari che possano accertare la funzionalità tiroidea, attraverso la valutazione dei livelli di TSH – suggerisce Negro -. La presenza di un ipotiroidismo, anche lieve e soprattutto ai fini di una gravidanza, deve sempre essere trattato con la terapia sostitutiva a base di levotiroxina, un ormone sintetico capace di normalizzare i valori del TSH e quindi garantire un normale funzionamento della tiroide. Un trattamento di questo tipo è in grado di assicurare alla paziente sia una gravidanza naturale, laddove ce ne siano le condizioni, che una procreazione medicalmente assistita, esattamente come qualsiasi altra donna che non abbia alcun problema legato alla tiroide».

 

ARTICOLO PUBBLICATO SU https://www.sanitainformazione.it/