Due tribunali, due sentenze diverse. L’autonomia dei giudici esiste già
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15 Marzo 2024La Corte Suprema dello stato del Sud equipara la distruzione, anche accidentale, di un embrione ad un omicidio colposo. Molti temono che questo renderà più costosa e difficile la fecondazione in vitro
Ancora una volta è una sentenza a riaprire la Guerra fredda che circonda la questione dell’aborto in America. Dopo la decisione della Corte Suprema federale che ha rinviato la legislazione sull’interruzione volontaria di gravidanza ai singoli Stati, stavolta è la massima autorità giudiziaria di uno Stato del Sud ad aprire un nuovo fronte, fornendo nuove munizioni alle organizzazioni impegnate nella lotta contro l’aborto. Secondo la Corte Suprema dell’Alabama, infatti, gli embrioni congelati sono considerati dei bambini, creando un importante precedente nello stato del Sud. Secondo la Corte, infatti, perdere accidentalmente gli embrioni congelati dalle coppie può essere equiparato ad un omicidio colposo.
Un errore disastroso
Come succede nel sistema legale statunitense, la corte dell’Alabama è intervenuta durante una causa intentata da tre coppie contro una clinica per la fertilità, colpevole di aver “perso” gli embrioni che gli erano stati affidati in cura. Gli embrioni sono stati distrutti per un errore disastroso della clinica, che avrebbe permesso ad una paziente di entrare nella stanza dove erano conservati. Non si sa bene per quale ragione, avrebbe maneggiato i contenitori facendone cadere alcuni per caso, rendendone impossibile l’uso in futuro. Una volta svanite le speranze di diventare genitori, le coppie hanno citato in giudizio il Centro per la medicina riproduttiva e la Mobile Infirmary Association, usando la legge in vigore nello Stato sull’omicidio di un minore non nato. Il tribunale di prima istanza aveva stabilito che gli embrioni non potessero essere considerati esseri umani ma gli avvocati delle coppie hanno deciso di chiamare in causa la Corte Suprema.
La loro tesi, confermata dalla corte, è che chi distrugga un embrione, volontariamente o per errore, possa essere accusato di omicidio colposo. La sentenza della Corte Suprema ha usato un linguaggio che sicuramente causerà non poche polemiche: “La legge sull’omicidio colposo si applica a tutti i bambini non ancora nati, indipendentemente dal loro luogo di residenza”. Il presidente della Corte Suprema Tom Parker ha rincarato la dose, affermando che “anche prima della nascita, tutti gli esseri umani hanno l’immagine di Dio e le loro vite non possono essere distrutte senza cancellare la Sua gloria”. Una retorica normale nella cosiddetta Bible Belt, dove la religiosità è all’ordine del giorno, ma che causerà infinite polemiche altrove.
Un precedente importante?
Le reazioni alla sentenza non potrebbero essere più diverse a seconda di come si è schierati nel dibattito virulento sull’aborto. La direttrice della politica statale del Centro per i diritti riproduttivi, Elisabeth Smith, in un’intervista concessa alla Bbc, è tranchant: “Entrare in una legislazione che garantisca la personalità giuridica agli embrioni potrebbe avere conseguenze disastrose per l’uso della fecondazione in vitro, una scienza su cui molte persone fanno affidamento per costruire la propria famiglia”. In realtà le conseguenze più dirette possono essere sui costi relativi alla conservazione degli embrioni impiegati dalle varie cliniche dell’Alabama: probabilmente le assicurazioni alzeranno i premi per proteggere le cliniche in caso di perdita, smarrimento o danneggiamento degli embrioni.
In realtà le conseguenze immediate sono abbastanza limitate, considerato che in Alabama l’aborto è vietato in ogni fase della gravidanza. Aumentare la tutela degli embrioni potrebbe avere però ripercussioni a lungo termine, rendendo ancora più spinosa la questione della fecondazione in vitro negli stati del Sud, piuttosto controversa. Se i sostenitori del diritto alla vita provano a stemperare le polemiche, c’è chi teme che questo precedente possa essere usato da altri stati per replicare la legge in vigore nell’Alabama, rendendo ancora più complicato diventare genitori in caso di problemi di fertilità. Una decisione, insomma, che riapre le discussioni sull’interruzione di gravidanza, specialmente in vista delle prossime elezioni presidenziali di novembre.
FONTE https://www.ilgiornale.it/