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PMA, in Campania il governatore De Luca accoglie le proposte della SIRU, la Società Italiana della Riproduzione Umana

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Napoli. “Garantire il diritto ad avere figli e quindi agevolare l’accesso alla Procreazione Medicalmente Assistita è una priorità assoluta e noi faremo tutto il possibile per raggiungere celermente tale traguardo. A questo mira il recente Dca 21/2019, che abbiamo fortemente voluto creando le condizioni per permettere finalmente ai cittadini campani di usufruire dei trattamenti di PMA senza migrare in altre Regioni. Nella medesima direzione avviamo oggi uno stretto dialogo con la SIRU, la Società Italiana della Riproduzione Umana, di cui condividiamo la lungimirante progettualità e l’operatività sul territorio”.

Sono parole forti e chiare quelle pronunciate dal  Presidente della Regione Vincenzo De Luca davanti ad oltre duecento addetti ai lavori, intervenuti al dibattito incentrato sul riassetto della PMA in Campania alla luce del suddetto decreto: un incontro di rilevante spessore per contenuti e presenze, organizzato a Palazzo Bertolini dal comitato regionale della SIRU.

Si apre da così un  proficuo percorso di lavoro tra la Regione e questa innovativa società scientifica, l’unica in Italia  che riunisce le diverse professionalità nell’ambito della procreazione assistita e l’unica riconosciuta dal Ministero della Salute a redigere le Linee Guida in materia. La sinergia tra la Regione e SIRU creerà le condizioni per lavorare a 360 gradi con tutti gli operatori del settore.

La Campania si pone dunque In questo momento  quale apripista per le altre Regioni, soprattutto per il Sud. Come ha sottolineato il presidente nazionale della Siru, Antonino Guglielmino: “Quella di Napoli è stata una bellissima giornata di confronto e progettualità. Sia per la partecipazione straripante, sia per disponibilità del governatore De Luca a scrivere e sviluppare insieme alla SIRU i percorsi assistenziali per le coppie infertili. Se fecondazione omologa e eterologa sono esigibili immediatamente con il decreto già approvato, la diagnosi preimpianto è finalmente  in via di organizzazione. Grande soddisfazione, dunque, e un plauso alla Campania che sta offrendo un modello da emulare, dando un contributo fondamentale al riordino della complessa e intrigata materia della Medicina e Biologia della Riproduzione nel nostro paese”.

Oltre agli operatori della Riproduzione assistita, erano presenti psicologi, andrologi, genetisti, rappresentanti dei Medici di Medicina Generale,  dirigenti della Regione e delle ASL campane, responsabili dei consultori. Ad accogliere l’invito anche Giulia Zinno, presidente nazionale AGICO.

“Si va avanti velocemente e con determinazione – ha evidenziato Alfredo  Nazzaro. componente del tavolo tecnico regionale che ha curato la stesura del Dca – perché la PMA sta assumendo un ruolo determinante nella società e nella vita delle persone; è di conseguenza esigenza  imprescindibile costruire un sistema efficace e efficiente per rispondere ai crescenti bisogni e alle aspettative”.

L’azione deve essere quindi incisiva, ha spiegato Stefania Iaccarino,  coordinatrice SIRU per la Campania e il Sud Italia: “Tra gli obiettivi principali indicati dalla nostra Società scientifica figurano la costruzione di una rete territoriale con tutti gli operatori; il controllo sulla mobilità passiva che svantaggia i cittadini”

Il governatore De Luca ha così raccolto le varie proposte della SIRU in merito alle ulteriori piste di lavoro, indicate diffusamente nella relazione dell’avvocato Maria Paola Costantini, coordinatrice dell’Osservatorio giuridico-legale della Siru: in particolare immediata adesione ha suscitato la necessità di una corretta informazione alle coppie attraverso un portale regionale informatico dedicato. “Altrettanta attenzione – sottolinea Costantini – intendiamo porre al coinvolgimento di scuole e consultori per informare e sensibilizzare i giovani e la costruzione di un sistema di rischio clinico e di risck management, oltre alla omogeneizzazione dei consensi informati e di tutta la documentazione a cui deve avere accesso l’utente.

Altro tema in primo piano è  la correlazione tra fertilità e interferenti endocrini che contaminano l’ambiente: “In Campania, in specie nella Terra dei fuochi, com’ è noto urge definire l’impegno sul fronte dell’inquinamento” ha evidenziato il co-presidente nazionale della SIRU Luigi Montano, tra i massimi esperti di quella che si va definendo come una vera e propria emergenza. “Diamo atto – ha riconosciuto Montano – che proprio in quest’ambito la Regione ha meritoriamente sostenuto una ricerca sulle sostanze che interferiscono con la fertilità e la riducono, primo passo per individuare e auspicabilmente arginare le cause di gravissime patologie”.

La Regione Campania è del pari attiva su altri versanti, quali il procedimento per il reperimento dei gameti con una gara pubblica,  la diagnosi preimpianto e il coinvolgimento della genetica pubblica campana, la preservazione della fertilità per i soggetti con lavoro a rischio oppure  con patologie oncologiche o degenerative.

I finanziamenti saranno trovati nel fondo sociale, in virtù di una scelta di campo che privilegia la salute della popolazione. La Sanità in Campania, che ha nel 2013 contava ancora un punteggio sotto la griglia LEA, ora ha recuperato di ben 60 punti, arrivando a 163, grazie ad uno sforzo gigantesco, tanto da giustificare ampiamente  – notava De Luca – la fine del commissariamento in cui la Sanità  della Regione versa ormai da oltre 10 anni.