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Parlamento Ue: maternità surrogata. Eurodeputati su fronti opposti. No unanime allo sfruttamento economico del corpo della donna

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Il dibattito sulla maternità surrogata, svoltosi oggi pomeriggio all’Europarlamento, ha visto gli eurodeputati collocarsi su fronti opposti. Nathalie Colin-Oesterle (Popolari) ha ribadito che si tratta di una materia di competenza nazionale, ma “l’Ue deve intervenire ogni volta che vi siano scopi commerciali o criminali”.

“Le donne – ha detto – non devono diventare macchine riproduttive al fine di vendere il nascituro”.
Per Vera Tax (Socialisti e democratici) “i Conservatori”, che hanno chiesto questo dibattito in aula, “non vogliono aiutare le coppie che desiderano un figlio, e neppure sostenere le donne che intendono aiutare altri ad avere un figlio. Il vero obiettivo è rendere perseguibile la maternità surrogata”, senza considerare “le ricadute sui bambini nati da maternità surrogata”.
Adrian Vazquez Lazara (Renew – liberali) ritiene che “associare la discussione alla commercializzazione” della maternità surrogata “è un insulto. Oggi molte coppie in Europa condividono un progetto d’amore”, fra loro e verso i figli. “E non possiamo discriminare i figli nati da maternità surrogata. Famiglie e figli diventano così vittime di pregiudizi”.
Nel corso della discussione si è affrontato il tema della trascrizione anagrafica dei minori nati da maternità surrogata, argomento che ha fatto citare più volte il “caso Italia”.
Secondo Karima Delli (Verdi) “nessuno può essere discriminato per ciò che è”. A suo avviso che le coppie omosessuali hanno il diritto di desiderare un figlio.
Di segno opposto le parole di Margarita de la Pisa Carrion (Conservatori), secondo cui “un bambino ha diritto di essere cresciuto dai suoi genitori” e “non può essere oggetto di desiderio né oggetto di transazione”.
Altri interventi sono tornati sulla lotta alla tratta, sul diritto delle donne alla autodeterminazione, sul necessario contrasto alla “commercializzazione del corpo delle donne”. Per Tiziana Beghin (gruppo dei Non iscritti) “è l’ennesima caccia alle donne e alle famiglie monoparentali”.
Karen Melchior (Renew): “Famiglie e figli sono il futuro. La maternità surrogata può aiutare le famiglie a realizzare questo sogno”.
Jadwiga Wisniewiska (Conservatori): “La maternità surrogata mina la dignità della donna e con essa i bambini diventano merce”.
Sandra Pereira (Sinistra): “Con la maternità surrogata c’è il rischio dello sfruttamento delle donne” povere o in condizioni disagiate.
Karlo Ressler (Popolari): “Vita e famiglia sono valori fondamentali, complessi, intimi. Diciamo no ad accordi commerciali attorno alla vita. La madre surrogata è sfruttata per rispondere a interessi di altri”.
Patrizia Toia (Socialisti e democratici): “La maternità surrogata è una pratica che sfrutta la donna. In Italia è già reato. D’altro canto occorre tutelare i diritti di tutti i bambini”, anche quelli nati da maternità surrogata. “Ma diciamo no alla strumentalizzazione politica: se si intende farne un reato universale occorre partire dalle sedi e dalle istituzioni internazionali e non forzare la mano in un parlamento nazionale”.
Articolo di Gianni Borsa
Fonte Sir
https://www.difesapopolo.it/