Procreazione assistita per single e lesbiche, sì del Senato francese
30 Gennaio 2020
Utero in affitto, la barbarie della “pancia a noleggio”
1 Febbraio 2020
Procreazione assistita per single e lesbiche, sì del Senato francese
30 Gennaio 2020
Utero in affitto, la barbarie della “pancia a noleggio”
1 Febbraio 2020

Ecco «Miracle baby», il piccolo Benjamin nato da utero trapiantato

È il secondo caso negli Usa di un bambino nato grazie all’utero trapiantato da donatrice deceduta. La prima bambina era nata in Brasile nel 2017

La Bbc lo ha battezzato «Miracle baby». Si chiama Benjamin ed è il secondo bambino nato negli Stati Uniti da un utero trapiantato da donatrice deceduta. La madre, Jennifer Gobrecht sapeva già da adolescente che non avrebbe potuto diventare madre. All’età di 17 anni le era stato comunicato che era nata senza utero, non aveva mai avuto il ciclo mestruale. Per lei una gravidanza sarebbe stata impossibile, invece nel novembre scorso è arrivato Benjamin. La donna, 33 anni, ha partorito con parto cesareo al Penn Medicine di Philadelphia dove ha preso parte a uno specifico progetto sull’infertilità.

La storia

«Io e mio marito Drew sapevamo che per crearci una famiglia avremmo dovuto ricorrere alla maternità surrogata o all’adozione» ha raccontato la neo mamma. All’inizio l’ipotesi del trapianto era stata presa con scetticismo, ma poi si è rivelata un’opportunità vincente. Il trapianto è durato una decina di ore e la terapia contro il rigetto ha funzionato. Sei mesi dopo è stato dunque possibile inserire nell’utero l’embrione fecondato. Dopo dieci giorni alla coppia è arrivata la tanto attesa telefonata: tutto aveva funzionato al meglio, Jennifer era incinta. Poco dopo il parto l’utero è stato rimosso (come è di norma in questo genere di interventi) perché i farmaci antirigetto alla lunga possono causare seri effetti collaterali.

Una nuova frontiera per l’infertilità

Il percorso del trapianto di utero è ancora in una fase sperimentale ma la speranza per i medici è rendere sempre più disponibile questa opportunità per quelle donne che soffrono di gravi patologie all’utero o che sono nate senza. Negli Stati Uniti il primo caso risale al giugno del 2019, ma la tecnica è utilizzata già da qualche anno, anche se spesso i tentativi sono falliti.

I precedenti

Già una settantina i casi, non tutti, come detto, andati a buon fine. Il primo bambino, Vincent, nato dopo trapianto di utero è venuto alla luce in Svezia nel 2014. L’utero proveniva da un’amica di famiglia della coppia di 61 anni, in menopausa da sette. Il bambino era stato concepito grazie alla fecondazione assistita, eseguita un anno dopo il trapianto: le ovaie della madre, nata anche lei senza utero, erano in perfetta salute. Il primo caso di fecondazione dopo trapianto di utero venne tentato in Arabia Saudita nel 2000, ma fallì. Nel 2011 in Turchia nacque un bambino senza battito. La prima nascita grazie all’utero di una donatrice deceduta risale invece al 2017 quando in Brasile, a San Paolo, è nata una bambina. A donare l’utero fu una donna di 45 anni, già madre di tre figli, morta per un ictus.

 

 

Articolo di