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Crollo degli spermatozoi negli uomini di tutto il mondo, dimezzati in 50 anni: rischio infertilità

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Tra il 1973 e il 2018 la conta degli spermatozoi negli uomini si è dimezzata. Il calo sta accelerando, perso l’1,1% all’anno. Rischio sterilità entro il 2060.

Nel 2017 uno studio pubblicato su Human Reproduction Update ha dimostrato che in soli 50 anni, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, la concentrazione degli spermatozoi negli uomini non sterili è letteralmente crollata, riducendosi della metà. Una nuova ricerca effettuata nel solco della prima non solo ha confermato questi dati in altri Paesi non precedentemente coinvolti, ma ha anche determinato che che la diminuzione degli spermatozoi sta accelerando. Il tasso di perdita ora è dell’1,1 percento all’anno. Di questo passo, se non fermeremo il misterioso calo, alcuni scienziati ritengono addirittura che l’essere umano possa raggiungere l’infertilità entro il 2060. Uno scenario catastrofico da potenziale estinzione della specie, senza il supporto delle banche del seme e strategie per favorire la riproduzione assistita.

A confermare che in mezzo secolo la conta degli spermatozoi negli uomini si è dimezzata e che il crollo sta accelerando è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Facoltà di Medicina dell’Università Ebraica di Gerusalemme (Israele), dell’Università Ben-Gurion del Negev, dell’Istituto di Ricerca Biomedica della Murcia (Spagna) e di altri centri. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Shanna H. Swan, docente presso il Dipartimento di Medicina Ambientale e Salute Pubblica dell’ateneo privato statunitense, come indicato hanno ampliato il raggio d’azione della precedente indagine (condotta dallo stesso gruppo) aggiungendo altri Paesi. Se infatti nel 2017 si erano concentrati sugli uomini provenienti da Europa, Nord America e Nuova Zelanda, per il nuovo studio hanno coinvolto anche dati raccolti in Sud America, Asia e Africa. Nella nuova meta-analisi sono stati presi in esame ulteriori 2.936 abstract e 868 articoli completi, tutti pubblicati tra il 2014 e il 2019. Nella revisione finale sono stati analizzati i dati spermatici di circa 60mila uomini provenienti da più di 50 Paesi di tutto il mondo.

Incrociando tutti i dati la professoressa Swan e i colleghi hanno determinato che, tra il 1973 e il 2018, negli uomini noti per non essere sterili la conta degli spermatozoi è diminuita esattamente del 51 percento. La concentrazione di spermatozoi è passata da 101,2 milioni a 49 milioni per millilitro di sperma. A partire dal 2000 la riduzione ha avuto un’accelerazione e ora il tasso di perdita, come specificato, è dell’1,1 percento all’anno. Al momento, comunque, il valore è ampiamente dentro la “soglia di normalità” indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), compresa tra 15 milioni e 200 milioni di spermatozoi per millilitro. Il problema è che la diminuzione è progressiva e continua ad accelerare

ARTICOLO PUBBLICATO SU https://www.fanpage.it/