Il metodo ROPA si articola nella possibilità di ricevere gli ovuli della partner, che verrà sottomessa a stimolazione ovarica come quella che si realizza per la fecondazione in vitro. Inoltre è un trattamento di riproduzione assistita incentrato su coppie omosessuali formate da donne.
L’acronimo ROPA sta per “Recepción de ovocitos de la pareja”, ovvero “Ricezione di ovociti dalla coppia”. E’ importante che vengano fatti degli accertamenti per garantire il loro perfetto stato di salute. Si consiglia inoltre che la donna della coppia con la migliore riserva ovarica sia la madre genetica (che fornisca i suoi ovuli) e assicuri così le migliori opzioni per ottenere embrioni con un buon potenziale di impianto, che verranno successivamente trasferiti alla madre gestante, la ricevente.
Questo metodo dà l’opportunità ad entrambe le donne di partecipare attivamente alla maternità. Una sarà la madre biologica, ovvero quella che fornisce gli ovuli e mantiene un legame genetico e l’altra sarà la madre incinta che partorirà il bambino.
Prima dell’intervento, è importante avere un quadro chiaro della situazione. E’ fondamentale condurre uno studio di entrambe le donne per osservare i risultati su quale dei due è più fertile affinché la tecnica abbia successo. Gli studi dimostrano che è meglio che la donna più giovane fornisca gli ovuli, poiché la fertilità si riduce progressivamente nel corso degli anni. Tuttavia, dobbiamo anche escludere altri fattori relativi alla sterilità.
I rischi sono generalmente gli stessi di altri metodi tradizionali di fecondazione in vitro. Ma è opportuno non allarmarsi ed eventualmente consultare uno specialista qualora dovesse esserci qualcosa di strano.
Il trattamento viene eseguito in modo semplice, sincronizzandosi con il ciclo di entrambe le donne attraverso trattamenti ormonali e controlli ecografici. Inoltre, la madre biologica avrà:
Articolo pubblicato su www.donnaclick.it