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Certificato di genitorialità, il Parlamento europeo dice sì

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“Nessun bambino dovrebbe essere discriminato dal modo in cui è nato”. Ad affermarlo, la relatrice Maria-Manuel Leitão-Marques (S&D, Portogallo) dopo il voto in plenaria in Parlamento europeo. Il 14 dicembre, infatti, è stato sostenuto il riconoscimento della genitorialità in tutta l’Ue, indipendentemente da come un bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha.

Ad esprimere il proprio voto favorevole sono stati in 366, contro i 145 contrari e le 23 astensioni. I deputati hanno dato parere positivo alla proposta di legge: lo scopo è quello di garantire la genitorialità automaticamente anche negli Stati membri. E, cioè, offrire a tutti i minori gli stessi diritti previsti dalle leggi nazionali in materia di istruzione, assistenza sanitaria, custodia e successione.

In sintesi, secondo quanto previsto nel testo approvato dai deputati, quando si tratterà di stabilire una genitorialità a livello nazionale, i Paesi Ue potranno continuare a decidere se accettare situazioni specifiche, come ad esempio la maternità surrogata, ma saranno tenuti comunque a riconoscere la genitorialità così come stabilita da un altro Paese dell’Ue, indipendentemente da come il bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha. I deputati, in questo modo, hanno approvato l’introduzione del certificato europeo di filiazione, volto a ridurre la burocrazia e a facilitare il riconoscimento della genitorialità nell’UE. Pur non sostituendo i documenti nazionali, potrà essere utilizzato al loro posto.

Il contesto all’interno del quale nasce questa norma è quello che vede coinvolto due milioni di minori i cui genitori non sono attualmente riconosciuti come tali in un altro Paese Ue. La proposta di regolamento della Commissione che è stata votata mira a colmare le lacune esistenti e a garantire che tutti i bambini possano godere degli stessi diritti in ogni Stato membro.

FONTE https://demografica.adnkronos.com/