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Tiziano Ferro divorzia e scatena gli omofobi da tastiera: “Bambini merce…”

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Tiziano Ferro annuncia il divorzio a 4 anni dalle nozze. La notizia non è piaciuta ai detrattori della surrogata. Anche se non è certo che il cantante ne abbia fatto ricorso

inizio settimana come un altro, quando Tiziano Ferro fa sapere che il suo matrimonio è finito (dopo solo quattro anni). “Pensavo fosse amore… invece” tanti saluti Victor (ormai ex marito). Se anche lui, che ha fatto in tempo a diventare Tiziano Ferro, non si è ancora emancipato dalle pene d’amore (alla “Sere Nere”), che speranza abbiamo noialtri? Non ci resta che piangere.

Ecco, forse non una questione di corna (alla Torino bene, per capirci) ma comunque succulenta notizia per noialtre comari malate di pettegolezzo. Un divorzio all’italiana come un altro, di quelli girati in più versioni sulle riviste, dai “TottiIlary ai Bonolis” e affini, ma senza vendere neppure l’esclusiva. Solo un post su Instagram, asciutto asciutto, in cui si comunica che anche la promo del nuovo libro (primo romanzo) salta, per stare accanto ai figli. «Non posso lasciarli, e non posso portarli in Italia. Per questo sono costretto a disdire gli impegni presi…».

Tuttavia c’è chi tira fuori, a caso, l’utero in affitto e i piccoli (Margherita e Andres). Meno male che non avevano specificato, ai tempi, se erano stati adottati appena nati o concepiti con la fecondazione assistita in gravidanza surrogata. Meno male. Un dettaglio come un altro per l’omofobo (da tastiera), incurante di come anche gli eterosessuali divorzino e si litighino Rolex, scarpe e borsette, e di come la sofferenza per la prole sia praticamente la  stessa. Ci mancherebbe.

Se pensavate di aver letto ogni forma d’ignoranza, questa è per voi: “Con i soldi si possono comprare tutti i giocattoli...”. Oppure: “Non è reato comprare esseri umani?”. Ancora: “Bambini merce… Pensate al trauma di questi bambini nati per un capriccio…”. Della serie: i gay comprano i bambini e altre finezze. Evidentemente questa gente non ha alcun rispetto:  ma che educazione può dare ai propri figli?

Tuttavia non si può ignorare come i gap normativi in materia di maternità surrogata debbano essere urgentemente colmati. Il caso di Tiziano Ferro fa venire alla mente quello che ha tenuto banco negli ultimi anni tra Miguel Bosé e l’ex compagno lo scultore Ignacio Palau, una relazione durata 20 anni che non ha impedito loro di contendersi i 4 figli nati con maternità surrogata: due biologicamente del cantante e due di Palau. Quest’ultimo avrebbe voluto far riconoscere come fratelli i 4 ragazzi – cresciuti insieme – e dunque come figli di entrambi i padri. La Corte Suprema spagnola ha dato ragione a Bosé, contrario a questa richiesta. Ora i ragazzi vivono a a quasi 10 mila km di distanza in quanto Bosé si è trasferito a Città del Messico (da qui è scaturito il contenzioso avviato da Palau che non avrebbe voluto dividerli) mentre lo scultore è rimasto a vivere a Valencia, in Spagna.

FONTE https://laragione.eu/