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27 Marzo 2025Il monito della Società italiana della riproduzione umana: necessario aumentare sensibilizzazione e consapevolezza, si tratta di una patologia che nel 30% dei casi provoca infertilità
La procreazione medicalmente assistita rappresenta una soluzione concreta per le pazienti che desiderano avere un figlio. In occasione della Giornata dell’endometriosi che si celebra il 28 di marzo, la Società italiana della riproduzione umana (Siru) lancia un monito: è fondamentale aumentare la sensibilizzazione e la consapevolezza riguardo questa complessa patologia che interessa tra il 5% e il 10% delle donne in età riproduttiva, coinvolgendo circa 3 milioni di donne in Italia, e che nel 30% dei casi provoca problemi di infertilità.
Nonostante l’importante impatto che questa condizione ha sulla vita delle donne e sui costi sociali ad essa associati, la ricerca sull’endometriosi riceve finanziamenti insufficienti. Secondo recenti indagini, la Comunità europea ha destinato solo 15,6 milioni di euro per progetti relativi all’endometriosi negli ultimi anni, una cifra esigua considerando che le perdite annuali dovute alle assenze lavorative correlate a questa malattia ammontano a circa 30 miliardi di euro.
Inoltre, l’endometriosi è spesso sottodiagnosticata. Una delle ragioni principali è la rassegnazione con cui molte giovani donne, supportate da una società che tende a minimizzare tali sintomi, vivono il dolore associato alla patologia. Questo atteggiamento porta a un significativo ritardo nella richiesta di consulenza medica, un fatto preoccupante poiché le mestruazioni e le ovulazioni ripetute nel corso degli anni possono aggravare la malattia, alimentando l’infiammazione e favorendo la sua progressione.