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La perdita di un ovaio nelle donne fertili non ne compromette il futuro potenziale riproduttivo. Ecco perchè….

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La perdita di un ovaio nelle donne fertili è un evento drammatico, – ha  spiegato il dottor Alfonso Maria Irollo direttore clinico della Clinica Chianciano Salute PM e dei Centro PMA Omnia Salute Roma e Gragnano, dopo aver esaminato lo studio di Grynberg et al. –   che fa sorgere molti timori per il futuro potenziale riproduttivo a causa della perdita della metà della riserva di gameti.  Il fatto che le donne abbiano due ovaie compensa in qualche modo questa perdita; sembra infatti che l’effetto sul funzionamento riproduttivo, sia molto meno grave di quanto implicherebbe la riduzione quantitativa.  Gran parte di come avvenga questa compensazione non è chiaro.  Il recente studio di Grynberg et al.  in Human Reproduction 2023, indica ora, almeno un meccanismo che consente alle donne con una sola ovaia di “tenere il passo” quasi come se fossero ancora presenti due ovaie.  Grynberg e colleghi –  ha continuato il dottore Irollo – dimostrano che, dopo la rimozione di un ovaio, i follicoli nell’ovaio rimanente, sono più sensibili all’FSH;  una percentuale maggiore di piccoli follicoli antrali si sviluppa in grandi follicoli preovulatori.  Tuttavia, il meccanismo con cui si verifica questa maggiore reattività rimane ancora sconosciuto.  La perdita di un ovaio segnala all’ovaio rimanente di “agire”?  Esiste una comunicazione diretta tra le ovaie?  O forse c’è una comunicazione indiretta come in altre circostanze;  ad esempio, l’abbassamento della secrezione ipofisaria di FSH attraverso il feedback degli estrogeni dal follicolo più sensibile all’FSH mentre sviluppa il dominio in un’ovaia con conseguente atresia di altri follicoli in via di sviluppo.  In alternativa, – ha concluso Irollo – non possiamo escludere il coinvolgimento di segnali ematici interovarici ancora sconosciuti che influenzano la sensibilità del follicolo all’FSH.

 

DI REDAZIONE