La procreazione assistita è accessibile in Francia anche a donne single e coppie dello stesso sesso. L’Assemblea Nazionale francese ha approvato in via definitiva una legge che amplia l’accesso ai trattamenti di procreazione medicalmente assistita che era finora riservato solo alle coppie eterosessuali. Sono stati 326 i voti favorevoli e 115 i contrari. L’approvazione della legge è arrivata dopo un dibattito durato due anni e particolarmente duro.
D’ora in poi le donne francesi single e quelle che fanno parte di una coppia lesbica possono richiedere la procedura usando lo sperma di un donatore anonimo. La speranza del ministro della Salute Olivier Véran è che possa essere subito applicata, ma esiste il rischio di un ricorso alla Corte Costituzionale vista la forte opposizione.
La legge era stata promessa già dal presidente socialista François Hollande e messa nel proprio programma anche da Macron. Per l’associazione Inter-Lgbt nasce finalmente «dopo nove anni di gestazione e un parto nel dolore». Restano limitazioni di età (massimo 43 anni) e un percorso con colloqui medici e un periodo di riflessione di uno o due mesi. Entrambe le donne di una coppia lesbica dovrà dovranno presentarsi davanti a un notaio durante le gravidanza perché essere riconosciute entrambe madri.
In Europa, seppur con regole diverse da stato a stato, la fecondazione assistita non è riservata alle sole coppie eterosessuali in Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia. In Italia questa procedura è consentita solo alle coppie eterosessuali sposate o conviventi. Non alle coppie omosessuali e non ai single.
Fra le novità anche la possibilità per i maggiori di diciotto anni di conoscere l’identità di chi ha donato lo sperma o gli ovociti senza che sia riconosciuto legalmente un legame di filiazione con il donatore.
Articolo pubblicato su Vanity Fair