Concepire in provetta, viaggio nei numeri della Pma
5 Settembre 2019Studio internazionale su fertilità e fecondazione assistita: gli effetti collaterali preoccupano i pazienti
26 Novembre 2019Le donne del Piemonte vincono una battaglia. La Regione adeguerà il limite di età per accedere alla procreazione medicalmente assistita, la «Pma», pagando solamente il ticket, a quanto previsto dalla legge italiana: non sarà più di 43 anni ma di 46, come accade già in Emilia Romagna, in Lombardia e in molte altre regioni. Di più: i cicli di fecondazione assistita rimborsati — fatto salvo il ticket — dal Servizio sanitario nazionale passeranno da tre a sei, sempre come previsto dai nuovi Livelli essenziali di assistenza approvati quando il ministro della Salute era Beatrice Lorenzin.
Novità a cui il Piemonte non si era adeguato finora per la mancanza del decreto che stabiliva le tariffe massime delle prestazioni. Ma dopo anni di richieste, un recente question time presentato in Regione da Silvana Accossato di LeU e l’appello di molte donne sostenute anche dall’ex consigliere regionale, Roberto Placido, la svolta annunciata dall’assessore Antonio Saitta. «Finora, le donne residenti in Piemonte con più di 43 anni non potevano accedere alla Pma attraverso il sistema pubblico nemmeno andando in un’altra regione — spiega Stefania Bonagura, diventata mamma dopo nove inseminazioni —. A quel punto, bisognava rivolgersi all’estero o a un centro italiano privato, il che significa pagare almeno 4.500 euro a volta. Stessa cosa valeva per le donne che avevano superato i tre tentativi. Diventare mamme era un diritto di chi poteva permetterselo».